Auto usata

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Pochi giorni fa Demos ha condotto un sondaggio per il quotidiano La Repubblica sul clima politico italiano e sugli orientamenti elettorali. Dalle percentuali emerge che Matteo Renzi si colloca al primo posto nelle preferenze degli italiani: il 32,8% lo vorrebbe come prossimo Presidente del Consiglio. Alle sue spalle Enrico Letta con il 17,2%, seguono Silvio Berlusconi (8,1%), Mario Monti (6,7%), Angelino Alfano (6,6%) e infine Beppe Grillo (4,5%).

Ma cosa ha portato gli elettori a preferire un politico rispetto a un altro? Naturalmente la risposta dipende in gran parte dalle caratteristiche che compongono il leader (la sua immagine, le sue doti comunicative, le sue azioni concrete, le sue competenze, il suo sapere, il suo carisma, ecc.). C’è però da aggiungere che tutta la partita si gioca sul piano della credibilità e della fiducia che l’opinione pubblica ripone nella propria “guida”.

Il tema della fiducia è un elemento essenziale del rapporto tra politica e cittadinanza. È certamente importante credere a “ciò che dice qualcuno”, ma oggigiorno si è più portati a credere (o non credere) a “colui che dice qualcosa”, perché ci si basa sulla coerenza e la credibilità che quel leader politico veicola attraverso la sua immagine e, sulle basi di questo, formuliamo previsioni su come si comporterà o giudizi con cui interpretare il suo frame di riferimento, la sua cornice di senso allʼinterno della quale agirà e grazie alla quale possiamo comprendere i suoi comportamenti e fare inferenze sulla sua identità. Ed e proprio grazie a questa relazione diretta e personale del politico con i cittadini che si contratta la fiducia di questʼultimi.

La credibilità dipende da diverse componenti che il politico cerca di sostenere (soprattutto in campagna elettorale) per poter mantenere la legittimazione del proprio ruolo. Le ho riassunte di seguito.

1) Attendibilità: il politico sa fare il suo mestiere e sa risolvere i problemi? Ci sono prove verificabili?

2) Responsabilità: il politico è capace di realizzare praticamente quello che propone? Agisce per il bene della comunità?

3) Affidabilità: qual è il rapporto tra politico ed elettori? Il politico tiene davvero a ciò che dice o lo dice solo per convincere gli elettori?

4) Reputazione: posso fidarmi di questo politico? Posso certificarne lʼautorevolezza?

In poche parole, i cittadini non dovrebbero far altro che rispondere alla domanda: «Comprereste unʼauto usata da questʼuomo?». Domanda diventata famosa nella storia dalla campagna elettorale statunitense Kennedy vs Nixon per misurare la fiducia che lʼelettorato riponeva nei politici.

Riportando tutto quanto detto al panorama politico italiano attuale… voi, da chi comprereste l’auto usata?! Forse i mezzi pubblici sono l’unica alternativa attualmente possibile.

(Questo articolo, un po’ modificato, è stato pubblicato anche su 055firenze.it)

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